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            RITROVAMENTO:                                   
            UN B-24 LIBERATOR SCOMPARSO  
            
              
            
             Spesso
            nei racconti degli anziani che hanno vissuto in prima persona gli
            anni del fronte vengono riportati eventi o episodi riferiti ad aerei
            alleati colpiti dalla contraerea 
            o dai caccia tedeschi e precipitati nelle nostre colline;
            quello che leggerete qui di seguito è il risultato, di ore ed ore
            dedicate alla ricerca sul campo,  e
            della consultazione  sugli
            archivi dell’epoca americani, la nostra tenacia poi è stata
            determinante. Tutto
            inizia un sabato mattina dell’autunno del 
            2010 quando spinti da notizie frammentarie girovaghiamo sulle
            colline vicino a Fognano nel comune di Brisighella alla ricerca di
            un bombardiere americano caduto in zona. La 
            prima persona alla quale chiediamo notizie si ricorda bene
            l’episodio essendo stato lui stesso  un testimone oculare, ci 
            da alcune informazioni sommarie e ci indica a grandi linee il
            luogo indirizzandoci nei pressi di un casolare in fondo alla
            vallata. In effetti appena  parcheggiata
            l’auto nel cortile della casa, il proprietario, sollecitato dalle
            nostre domande, non ha difficoltà a raccontarci quello che da
            sempre sa ”…. una fortezza volante si schiantò al suolo proprio
            sul fianco di quella collina, non immaginate quante persone sono già
            venute prima di voi a cercare dei resti ormai non è rimasto più
            nulla…..”. Non
            importa, la nostra passione per la storia è tanta, non abbiamo
            grosse pretese e anche se il tempo minaccia pioggia ci inoltriamo
            nel bosco verso il luogo indicatoci. Immediatamente
            il nostro fido metaldetector  inizia
            a regalarci innumerevoli piccoli frammenti di alluminio disseminati
            in una vasta area che denotano effettivamente un impatto di un
            grosso aereo, non abbiamo trovato nulla di particolarmente rilevante
            ma siamo comunque felici. Dopo questa prima “uscita” siamo
            ritornati in quel luogo altre volte per cercare di localizzare il
            punto preciso dove cadde l’aereo e finalmente la nostra tenacia è
            stata ricompensata, abbiamo ritrovato la targhetta di ottone (anche
            se estremamente contorta) di uno dei motori sulla quale è inciso il
            numero di matricola  dello
            stesso (BP 426196), un elemento importantissimo e determinante per
            poter identificare con certezza l’aereo,  Internet
            con la sua immensa potenzialità ha fatto il resto.  
            
             I
            dati che seguono sono riportati 
            sul MACR (Missing Air Crew Report) rapporto redatto il 1
            maggio 1944 dal Quartier Generale del 450.mo Gruppo di Bombardamento
            di cui l’aereo faceva parte.  
            
             L’aereo
            in questione era un B-24 G (bombardiere quadrimotore americano)
            numero di serie         
            42-78189  di stanza a Manduria (Italia) faceva parte del 15.mo Air
            Force, 450.mo gruppo di bombardamento, 721.mo Squadrone. Il
            25 Aprile 1944 durante una missione di bombardamento con obiettivo
            Varese, alle 11,20 l’aereo risulta scomparso tra le nuvole colpito
            dalla contraerea nemica e caduto in territorio nemico. Sul
            rapporto sono dettagliati i numeri di matricola dei 4 motori e delle
            10 mitragliatrici Browning Aircooled M-1 in dotazione all’aereo. I
            nomi dell’equipaggio e le rispettive mansioni:  
            
             Pilota
                     
            Anderson Howard L.   tenente
                   matricola
            O-679014         
            POW Co-pilota     Henchman Joseph F.  
            sottotenente  matricola O-689965       
            POW Navigatore   Levinson Lawrence    
            sottotenente  matricola O-1703118     
            POW Bombardiere 
            Murray George W. Jr. sottotenente  matricola O-748019     
            POW Geniere         Welty Raymond F.      
            sergente       matricola 33302575       
            POW Radio              
            Ford William J,     
                 sergente    
            matricola 17088141        POW Mitragliere       
            Walch Fred L.          
            sergente      matricola 39187254       
            POW Mitragliere      
            Nelson Byron H.       
            sergente      
            matricola 37654183       
            MIA Mitragliere      
            Molenda Edward W. sergente   
                matricola 35579635       
            POW Mitragliere    
            White John E.             
            sergente       
            matricola 20810243       
            MIA  
            
             Dei
            10 membri dell’equipaggio 8 si lanciarono con il paracadute e
            furono tutti catturati dai tedeschi (POW-Prisoner Of War), i
            restanti due invece furono uccisi e dichiarati 
            “dispersi in azione” (MIA – Missing In Action).  
            
             Un
            documenti interessante presente nel fascicolo è la testimonianza
            resa il 27 luglio 1945 (quindi dopo la sua liberazione da un campo
            di concentramento tedesco) dal sottotenente Levinson Lawrence in
            merito alle ricerche sui mitraglieri White John E. e Nelson Byron H..
            dichiarati Missing In Action. “…il
            nostro B-24 fu attaccato da caccia nemici, in quel momento Nelson
            era al suo posto nella torretta, non so se sia stato ferito. Ho
            contato sei paracadute. Più tardi ho scoperto che su un totale di
            10 uomini solo 8 si erano lanciati. Murray, il bombardiere, in
            seguito mi ha riferito che durante un interrogatorio, un tedesco lo
            informò che nei rottami dell’aereo furono trovate le piastrine di
            riconoscimento di Nelson e White….”.  
            
             Altro
            dato importante sempre presente sul sito Internet è una foto
            dell’aereo il cui nome era “YANKEE FURY” e del relativo
            equipaggio.  
            
             Missione
            compiuta, un altro piccolo frammento di storia è stato ricostruito.   
            
             Daniele                                   
                                   
                                   
                                   
            Renzo |